La diarrea del viaggiatore è un disturbo gastrointestinale estremamente comune, che colpisce ogni anno milioni di viaggiatori internazionali. In media, ne soffre dal 30% al 70% dei viaggiatori che visitano paesi in via di sviluppo, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
Quali sono le cause, quanto dura, come si cura e soprattutto come prevenirla in modo scientificamente efficace?
Cos’è la diarrea del viaggiatore?
La diarrea del viaggiatore è un’infezione acuta dell’intestino, generalmente di origine batterica, che si manifesta con scariche di feci molli o liquide tre o più volte al giorno, accompagnate da crampi addominali, nausea, gonfiore e talvolta febbre.
Batterio della diarrea del viaggiatore: chi è il responsabile?
Nella maggior parte dei casi (oltre l’80%) è causata da batteri enterotossigeni, in particolare:
- Escherichia coli enterotossigeno (ETEC)
- Campylobacter jejuni
- Shigella spp.
- Salmonella spp.
Fonte: Steffen R. et al. Epidemiology of traveler’s diarrhea. J Travel Med. 2003;10 (Suppl 2):S5-9.

Come capire se è diarrea del viaggiatore?
I sintomi compaiono entro 2-5 giorni dall’esposizione e comprendono:
- Aumento della frequenza delle evacuazioni (>3/die)
- Feci acquose
- Crampi e dolori addominali
- Nausea o vomito
- Urgenza evacuativa
- Febbre lieve (<38°C)
In assenza di sangue o febbre alta, si tratta nella maggior parte dei casi di forme lievi-moderate che si risolvono in pochi giorni con adeguata reidratazione.
Diarrea del viaggiatore: è contagiosa?
Dipende dal patogeno. I batteri come ETEC si trasmettono prevalentemente per via oro-fecale attraverso cibo e acqua contaminati, mentre virus come Norovirus possono essere altamente contagiosi per contatto interpersonale e superfici contaminate.
Diarrea del viaggiatore: quanto dura?
La durata media è 3-5 giorni, ma può prolungarsi fino a 7-10 giorni, soprattutto in caso di mancata reidratazione o alterazioni del microbiota intestinale. Se persiste oltre 10 giorni o è presente sangue nelle feci, consultare un medico.
Diarrea del viaggiatore al ritorno: perché compare dopo?
Può accadere che la diarrea insorga al ritorno dal viaggio. Le cause possono essere:
- Periodo di incubazione lungo (ad esempio in caso di infezione da Giardia lamblia)
- Alterazioni del microbiota intestinale dovute a stress, jet lag, cambio alimentare
- Sindrome dell’intestino irritabile post-infettiva
Secondo un articolo pubblicato su The Lancet Infectious Diseases, circa il 10% delle persone che soffrono di diarrea del viaggiatore sviluppano una post-infectious IBS (PI-IBS).
Fonte: Thabane M. et al. Post-infectious irritable bowel syndrome. Gut. 2007;56(7):956-962.

Cosa mangiare per la diarrea del viaggiatore?
Una dieta adeguata è fondamentale per favorire la guarigione e ridurre i sintomi.
Via libera per:
✅ Liquidi sicuri (acqua in bottiglia, tè leggero, brodi filtrati)
✅ Riso bianco, carote cotte, patate lesse
✅ Banane mature per il potassio
✅ Crackers o pane tostato
Evita invece:
❌ Latticini (soprattutto latte intero)
❌ Cibi fritti o grassi
❌ Verdure crude e insalate (in aree a rischio)
❌ Bevande alcoliche o troppo zuccherate
Come si cura la diarrea del viaggiatore?
Il trattamento varia in base alla severità dei sintomi:
- Forme lievi: reidratazione e riposo intestinale.
- Forme moderate: Loperamide può ridurre la frequenza delle scariche, ma va evitata se c’è febbre alta o sangue nelle feci.
- Forme gravi: richiedono antibiotico terapia prescritta da un medico.
Qual è il farmaco più efficace per la diarrea?
Secondo le linee guida IDSA (Infectious Diseases Society of America):
- Azitromicina (500mg 1 volta al giorno per 1-3 giorni) è l’antibiotico di prima scelta in aree con alta resistenza ai fluorochinoloni (Es. Sud-Est Asiatico).
- Rifaximina può essere utilizzata in casi lievi-moderati non invasivi.
- Ciprofloxacina resta un’opzione in regioni con bassa resistenza batterica.
L’uso di qualunque farmaco non deve essere deciso in autonomia ma solo ed esclusivamente dietro consulto medico.
Diarrea del viaggiatore: rimedi naturali e prevenzione
Numerosi studi confermano l’efficacia dei probiotici nella prevenzione e nel trattamento della diarrea del viaggiatore. Una meta-analisi pubblicata su Travel Medicine and Infectious Disease (2017) ha dimostrato che l’assunzione di probiotici riduce l’incidenza del disturbo del 15-20%, grazie a:
- Miglioramento della barriera intestinale
- Competizione con i patogeni per i siti di adesione
- Modulazione del sistema immunitario
PROBIOGEN: protegge il tuo microbiota in viaggio
Per mantenere il microbiota intestinale in equilibrio e ridurre il rischio di diarrea del viaggiatore, l’assunzione di un integratore probiotico specifico come PROBIOGEN rappresenta un valido supporto scientifico.
Perché scegliere PROBIOGEN?
- Contiene 20 miliardi di probiotici di 5 ceppi batterici diversi, selezionati per il loro effetto sulla salute intestinale.
- È protetto da trealosio, che ne garantisce l’attività anche in caso di sbalzi termici o acidità gastrica.
- Include SAM-e (S-adenosin-metionina), utile per la peristalsi intestinale e il tono dell’umore grazie al meccanismo serotoninergico.
- Arricchito con inulina (prebiotico), Echinacea purpurea, Zinco e Vitamina C per rafforzare le difese immunitarie.
- Utile in caso di diarrea, stipsi, colon irritabile, stomaco in disordine, cattiva digestione.
Posologia consigliata: 1 bustina al giorno lontano dai pasti, iniziando 5-7 giorni prima della partenza e proseguendo per tutta la durata del viaggio.

Conclusioni
La diarrea del viaggiatore è un problema frequente che può rovinare anche il viaggio più atteso. La prevenzione resta la strategia più efficace: osservare scrupolosamente le norme igienico-alimentari e supportare la salute intestinale con probiotici scientificamente validati come Probiogen, in grado di rafforzare la barriera intestinale e preservare il nostro “secondo cervello”.
FAQ
Generalmente no, ma può diventare rischiosa in caso di disidratazione grave o se causata da patogeni invasivi.
Sì, studi clinici dimostrano una riduzione dell’incidenza del 15-20%, soprattutto con ceppi selezionati e formulazioni ad alta protezione gastrica come PROBIOGEN.
Se la diarrea dura oltre 10 giorni, se compaiono sangue nelle feci, febbre alta o segni di disidratazione grave.
Sì, per forme lievi-moderate senza febbre alta o dissenteria. Va evitato in caso di infezioni invasive. Per l’assunzione di farmaci è sempre consigliabile consultare un medico.