La lipoproteina(a), o Lp(a), è una particolare particella lipidica presente nel sangue, strutturalmente simile al colesterolo LDL — spesso definito “colesterolo cattivo” — ma con una differenza chiave: è legata a una specifica proteina chiamata apolipoproteina(a).
Questa componente aggiuntiva rende la Lp(a) particolarmente “appiccicosa” e incline a depositarsi sulle pareti arteriose, favorendo processi di aterosclerosi e aumentando il rischio cardiovascolare.
A differenza del colesterolo LDL, però, la concentrazione di Lp(a) nel sangue non dipende dalla dieta o dallo stile di vita, ma è determinata geneticamente. Questo significa che anche persone con un’alimentazione equilibrata e buoni livelli di colesterolo possono avere una Lp(a) elevata.
Secondo l’American Heart Association (AHA), circa una persona su cinque presenta valori di Lp(a) superiori alla norma, senza saperlo.
A cosa serve l’esame della lipoproteina(a)
L’esame del sangue per la lipoproteina(a) serve a individuare un fattore di rischio ereditario che può contribuire allo sviluppo precoce di malattie cardiovascolari, come:
- infarto miocardico, anche in soggetti con colesterolo totale normale;
- ictus ischemico;
- stenosi aortica;
- arteriopatia periferica.
L’European Atherosclerosis Society (EAS) raccomanda la misurazione della Lp(a) almeno una volta nella vita per valutare il rischio cardiovascolare individuale.
È particolarmente consigliato eseguire il test se:
- si hanno familiarità per ipercolesterolemia o infarti precoci;
- si presentano valori elevati di colesterolo LDL nonostante dieta e terapia;
- si è giovani con eventi cardiovascolari inspiegabili;
- si desidera un profilo lipidico completo per la prevenzione.

Valori normali e quando preoccuparsi
I valori di riferimento possono variare a seconda del laboratorio e dell’unità di misura utilizzata (mg/dL o nmol/L). In generale:
| Classificazione | Valore di Lp(a) |
|---|---|
| Ottimale | < 30 mg/dL |
| Moderatamente elevata | 30–50 mg/dL |
| Alta | > 50 mg/dL |
Secondo gli studi più recenti, valori superiori a 50 mg/dL possono raddoppiare il rischio di eventi cardiovascolari, anche nei soggetti con colesterolo LDL controllato.
Lipoproteina(a) alta: cosa significa e quali sono i sintomi
Avere una lipoproteina(a) alta significa essere geneticamente predisposti a un rischio cardiovascolare maggiore. Tuttavia, non esistono sintomi diretti associati a questa condizione: la Lp(a) alta non dà segnali visibili, e spesso si scopre solo tramite analisi del sangue.
In molti casi, le persone con Lp(a) elevata hanno un aspetto di salute normale e livelli di colesterolo totale nella norma, ma possono comunque sviluppare placche aterosclerotiche precocemente.
Cosa indica la lipoproteina(a): il ruolo nel rischio cardiovascolare
Il meccanismo con cui la Lp(a) favorisce il danno vascolare è duplice:
- Effetto aterogeno, simile al colesterolo LDL, con accumulo nelle pareti arteriose;
- Effetto pro-infiammatorio e pro-trombotico, dovuto alla presenza dell’apolipoproteina(a), che interferisce con la degradazione dei coaguli.
Queste caratteristiche rendono la Lp(a) un marcatore indipendente di rischio cardiovascolare, al pari della pressione alta, del diabete e del fumo.
Come si abbassa la lipoproteina(a)?
Attualmente non esistono farmaci specifici approvati per abbassare in modo significativo la Lp(a). Le statine, che agiscono sul colesterolo LDL, non influenzano la Lp(a) — e in alcuni casi possono persino aumentarne leggermente i valori.
Tuttavia, è possibile ridurre il rischio cardiovascolare globale agendo sugli altri fattori modificabili:
- mantenere colesterolo LDL sotto soglia;
- controllare la pressione arteriosa;
- seguire un’alimentazione equilibrata e povera di grassi saturi;
- praticare attività fisica regolare;
- evitare fumo e alcol in eccesso.
Sono in corso studi clinici promettenti su nuovi farmaci anti-Lp(a) (come gli antisense oligonucleotides, es. pelacarsen e olpasiran), ma i risultati definitivi sono attesi tra il 2025 e il 2026.

Come abbassare la lipoproteina(a) in modo naturale
Parliamoci chiaro: la componente genetica non è modificabile, quindi attualmente non esistono “rimedi” ad un valore elevato di lipoproteina(a). Alcuni accorgimenti, però, possono aiutare a mantenere un equilibrio lipidico generale ottimale e a ridurre il rischio cardiovascolare complessivo:
- Dieta mediterranea ricca di fibre, omega-3 e fitosteroli;
- Riduzione del consumo di zuccheri raffinati e grassi trans;
- Riduzione dei fattori di stress;
- Assunzione controllata di nutraceutici efficaci sul profilo lipidico;
- Attività fisica aerobica costante (almeno 150 minuti a settimana).
Il ruolo dei nutraceutici: Treacor come supporto per il controllo del colesterolo LDL
Nel contesto di uno stile di vita sano e di un rischio cardiovascolare aumentato, può essere utile valutare l’integrazione con prodotti che agiscono sugli altri fattori di rischio lipidico, come il colesterolo LDL.
Treacor, integratore alimentare sviluppato da Eidon Salus, rappresenta un coadiuvante naturale per mantenere il profilo lipidico in equilibrio, grazie a una formulazione sinergica di:
- Monacolina K (riso rosso fermentato), che inibisce l’enzima HMG-CoA reduttasi, riducendo la produzione endogena di colesterolo;
- Berberina, che modula l’attività del gene PCSK9, favorendo la riduzione del colesterolo LDL plasmatico;
- Silimarina, che ne migliora la biodisponibilità e sostiene la funzione epatica;
- Vitamina D3, che contribuisce a ridurre i livelli di omocisteina e a proteggere la salute cardiovascolare.
Pur non agendo direttamente sulla lipoproteina(a), Treacor aiuta a controllare i parametri lipidici correlati e a ridurre il rischio complessivo associato a una Lp(a) elevata.
Lipoproteina(a): quando preoccuparsi
È consigliabile rivolgersi al medico o allo specialista in cardiologia o lipidologia se:
- si hanno parenti con infarto o ictus in età precoce;
- si presenta un colesterolo LDL elevato resistente alla terapia;
- si hanno valori di Lp(a) > 50 mg/dL;
- si desidera una valutazione personalizzata del rischio cardiovascolare.
La diagnosi precoce e il controllo costante dei parametri lipidici restano le armi più efficaci per prevenire complicanze cardiovascolari a lungo termine.

Conclusioni
La lipoproteina(a) è un indicatore genetico spesso trascurato ma di grande importanza clinica. Sebbene oggi non esistano terapie mirate, conoscere i propri valori e agire preventivamente sullo stile di vita e sul profilo lipidico generale permette di ridurre significativamente il rischio cardiovascolare.
In questo percorso, Treacor di Eidon Salus può rappresentare un alleato naturale e scientificamente bilanciato per mantenere il colesterolo LDL sotto controllo e promuovere un metabolismo lipidico sano.
FAQ
È una lipoproteina simile al colesterolo LDL ma con una componente proteica aggiuntiva, l’apolipoproteina(a), che la rende più aterogena e trombogenica.
Almeno una volta nella vita, soprattutto se si hanno casi di ipercolesterolemia o eventi cardiovascolari precoci in famiglia.
Inferiori a 30 mg/dL. Oltre 50 mg/dL il rischio cardiovascolare aumenta significativamente.
Non esistono ancora terapie approvate per ridurla, ma è fondamentale mantenere sotto controllo gli altri parametri lipidici e adottare uno stile di vita sano.
No, non direttamente. Tuttavia, agendo su colesterolo LDL, omocisteina e parametri metabolici, contribuisce a ridurre il rischio cardiovascolare complessivo.
