Avere il ferro basso può condizionare la quotidianità più di quanto non sembri a prima vista.

Una carenza di ferro può sembrare un disturbo comune e facilmente risolvibile, ma le sue conseguenze sull’organismo umano sono tutt’altro che trascurabili. Il ferro è un minerale essenziale per molte funzioni biologiche, tra cui il trasporto dell’ossigeno, il metabolismo energetico e il funzionamento del sistema immunitario.

Quando i livelli di ferro si abbassano in modo significativo, l’intero equilibrio dell’organismo può essere compromesso.

Che cosa succede se si ha il ferro basso?

Il ferro è il componente centrale dell’emoglobina, la proteina contenuta nei globuli rossi che consente di trasportare ossigeno dai polmoni ai tessuti. È anche parte integrante della mioglobina, che immagazzina l’ossigeno nei muscoli. Quando il ferro è scarso, la produzione di emoglobina diminuisce, e con essa anche la capacità del sangue di trasportare ossigeno. Il risultato? Una condizione nota come anemia sideropenica, con sintomi che possono impattare significativamente la qualità della vita.

Ferro basso: sintomi da non sottovalutare

Il corpo lancia diversi segnali quando i livelli di ferro sono insufficienti. Alcuni dei sintomi più comuni includono:

  • Stanchezza cronica e affaticamento mentale
  • Mal di testa frequenti
  • Capogiri o sensazione di svenimento
  • Pallore della pelle e delle mucose
  • Unghie fragili e capelli che si spezzano facilmente
  • Fiato corto anche a riposo
  • Battito cardiaco accelerato (tachicardia)

Alcuni sintomi sono più specifici. Ad esempio, ferro basso e sintomi agli occhi come visione offuscata o sensazione di secchezza oculare possono manifestarsi in caso di anemia avanzata.

Ferro basso: quando preoccuparsi?

Un controllo dei valori ematici è il primo passo per valutare la situazione. I parametri da tenere sotto osservazione includono:

  • Ferritina (deposito di ferro): valori inferiori a 30 ng/mL sono generalmente considerati indicativi di carenza.
  • Sideremia (ferro circolante): bassa se sotto i 60 µg/dL.
  • Transferrina e saturazione della transferrina: indicano la capacità di trasporto del ferro.
  • Emoglobina: in caso di valori inferiori a 12 g/dL nelle donne o a 13 g/dL negli uomini si parla già di anemia.

In presenza di valori alterati, soprattutto se associati a sintomi persistenti, è fondamentale rivolgersi a un medico per identificare le cause e impostare un trattamento mirato.

Ferro basso: cause frequenti e meno note

Le cause della carenza di ferro possono essere molteplici:

1. Alimentazione inadeguata

Una dieta povera di alimenti ricchi di ferro o di vitamina C (che ne favorisce l’assorbimento) è spesso all’origine del problema, in particolare nei regimi alimentari vegani e vegetariani se non ben bilanciati.

2. Gravidanza e allattamento

Durante la gravidanza, il fabbisogno di ferro aumenta notevolmente per sostenere la crescita del feto e della placenta. L’anemia da carenza di ferro è infatti una delle condizioni più frequenti nelle donne in gravidanza.

carenza di ferro durante la gravidanza

3. Perdite ematiche

Mestruazioni abbondanti, emorroidi, ulcere, donazioni di sangue frequenti o piccole perdite gastrointestinali possono abbassare significativamente le riserve di ferro nel tempo.

4. Patologie infiammatorie e oncologiche

In alcune condizioni croniche, il ferro non è assente, ma intrappolato all’interno delle cellule e non disponibile per l’organismo. Questa condizione è spesso descritta come “anemia dell’infiammazione”.

Secondo uno studio pubblicato su The Lancet Hematology, fino al 60% dei pazienti oncologici può sviluppare anemia, a causa sia della malattia che dei trattamenti.

Tra le domande più frequenti c’è proprio: “Quali tumori abbassano il ferro?”. I più frequentemente associati a carenza di ferro sono i tumori gastrointestinali, ginecologici e renali.

Ferro basso: cosa mangiare per aiutare l’organismo

Una dieta ricca di ferro è essenziale per prevenire e contrastare la carenza. Ma non tutti i tipi di ferro sono uguali:

  • Ferro eme (ad alta biodisponibilità): si trova nella carne rossa, fegato, pollo e pesce.
  • Ferro non-eme (meno assorbibile): presente nei legumi, verdure a foglia verde, cereali integrali.

Per migliorare l’assorbimento del ferro non-eme:

  • Associa vitamina C (agrumi, kiwi, peperoni) al pasto
  • Evita tè, caffè e latticini subito dopo i pasti

Come recuperare il ferro velocemente?

In presenza di una vera e propria carenza (diagnosticata), l’alimentazione da sola potrebbe non bastare. In questi casi il medico può prescrivere un’integrazione specifica. Gli integratori a base di ferro bisglicinato chelato, lattoferrina e vitamina C rappresentano oggi la soluzione più efficace e ben tollerata.

Ferridol: innovazione nella cura del ferro basso

Tra gli integratori più avanzati troviamo Ferridol di EIDON Salus. La sua composizione unica consente di agire su più fronti:

persone piene di energia grazie all'integrazione di ferro
  • Ferro Bisglicinato chelato: altamente biodisponibile, non irrita la mucosa gastrica e viene assorbito completamente.
  • Lattoferrina: aiuta a liberare il ferro “intrappolato” nelle cellule a causa di infiammazioni croniche, migliorandone la disponibilità nel sangue.
  • Vitamina C (240mg): favorisce l’assorbimento del ferro e potenzia il sistema immunitario.
  • Acido Folico (400mcg): utile soprattutto in gravidanza per lo sviluppo del feto e la formazione dei globuli rossi.

Questa sinergia fa di Ferridol non solo un integratore di ferro, ma un attivatore metabolico che agisce sulla distribuzione e sull’utilizzo del ferro già presente nell’organismo.

Inoltre, la totale assenza di effetti collaterali gastrointestinali (tipici dei comuni integratori di ferro) lo rende adatto anche a soggetti sensibili.

FERRIDOL 20 cpr 800 mg – 1 confezione

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Quando usare Ferridol?

Ferridol è consigliato in tutte le situazioni di carenza di ferro e in particolare quando:

  • Si soffre di anemia sideropenica
  • Si è in gravidanza o durante l’allattamento
  • Si è soggetti a cicli mestruali abbondanti
  • Si seguono diete restrittive o vegetariane
  • Si è affetti da patologie infiammatorie croniche

La posologia consigliata è di 1 compressa al giorno, preferibilmente la sera prima di dormire.

Conclusioni

Il ferro basso non è solo un fastidio passeggero, ma un campanello d’allarme che il corpo lancia quando le sue riserve energetiche e vitali stanno esaurendosi. Ignorare i sintomi o affidarsi a integratori generici può non essere sufficiente, soprattutto in presenza di condizioni infiammatorie o fisiologiche particolari come la gravidanza.

Scegliere un approccio mirato e scientificamente efficace come quello offerto da Ferridol significa non solo reintegrare il ferro, ma ripristinare l’equilibrio dell’intero organismo.

Consulta il tuo medico per un piano personalizzato in base ai tuoi valori di ferro.

FAQ

Come ci si sente quando si ha il ferro basso?

Stanchi, spossati, con fiato corto, mal di testa e difficoltà di concentrazione. Sono sintomi tipici dell’anemia da carenza di ferro.

Quando il ferro è troppo basso?

Quando la sideremia è sotto i 60 µg/dL e la ferritina sotto i 30 ng/mL. È importante fare anche il dosaggio dell’emoglobina.

Il ferro basso in gravidanza è pericoloso?

Sì, può compromettere lo sviluppo del feto. Un’integrazione sicura e mirata, come Ferridol, è spesso raccomandata dai ginecologi.

Quali sono i sintomi di ferro basso agli occhi?

Pallore della congiuntiva, secchezza, visione offuscata e stanchezza visiva possono essere segnali di anemia.