Due cervelli - EIDON salus

È capitato a chiunque, almeno una volta nella vita, di sentire le così dette “farfalle nello stomaco”. Si tratta di una sensazione inconfondibile ed è una delle possibili emozioni che la pancia comunica all’organismo. Lo stomaco non percepisce soltanto le sensazioni positive, ma anche quelle negative come paura, angoscia, dolore o ansia.

Il tutto è possibile perché nell’intestino è presente un ampio tessuto neuronale autonomo ed indipendente e questo fa si che sia in grado di produrre emozioni in modo indipendente e di fissare sentimenti o suggestioni.
Tale teoria è stata proposta dal dottor Gershon e ad oggi appare sempre più suffragata da solide basi scientifiche.
Tra intestino e cervello esiste quindi un collegamento strettissimo, proprio perché l’ampio tessuto neuronale è popolato da oltre cento milioni di neuroni che gestiscono le attività intestinali e che si collegano al cervello tramite il sistema nervoso vegetativo.
Questa rete nervosa intestinale, per le sue dimensioni e per le sue modalità di funzionamento è stata più recentemente denominata “secondo cervello”.

Il primo cervello può alterare il normale funzionamento del secondo, interferire con i suoi ritmi e disturbare la peristalsi, la produzione di acidi, enzimi, di ormoni, di citochine e a loro volta i disordini intestinali possono produrre il loro effetto sul cervello centrale.
Si tratta di una relazione senza sosta tra i due cervelli, in cui il microbiota intestinale e lo stato delle funzioni cerebrali si influenzano continuamente a vicenda.

Oggigiorno la Teoria dei Due Cervelli assume una valenza, oltre che scientifica, sempre più psicologica poiché l’attenzione dovrebbe essere rivolta sempre più alla cura dell’intestino come obiettivo di benessere non soltanto fisico ma anche mentale.
Prendersi cura del proprio intestino e adottare una corretta alimentazione risultano essere una grande prova d’amore verso sé stessi; stare bene mentalmente è una condizione a cui oggi difficilmente si può rinunciare.