sale

Un eccesso di sale nella dieta può essere molto pericoloso, si tratta di un argomento noto ma che spesso viene sottovalutato.

Un abuso di sale facilita la formazione di placche aterosclerotiche nei vasi di cuore e collo, con maggior rischio di infarto e ictus, anche nei normotesi. A sottolinearlo, uno studio pubblicato sull’ European heart journal – Open, il primo, di questo tipo, a esaminare l’associazione tra consumo di sale e aterosclerosi dei vasi a livello di collo e cuore. Una correlazione, tra l’altro, di tipo lineare: più sale si consuma, più l’aterosclerosi si fa significativa.

Tale studio è stato condotto su 10.778 adulti di età compresa tra 50 e 64 anni (52% donne). Il consumo di sale è stato determinato tramite valutazione dell’escrezione urinaria. Con Angio-Tc si sono valutate la quantità di calcio nelle arterie (Cacs) e la stenosi dei vasi cardiaci classificata come: assente, non significativa (restringimento inferiore al 50%) e significativa (restringimento superiore al 50%).

I partecipanti hanno anche eseguito un’ecografia delle arterie carotidi e sono stati divisi in tre gruppi: nessuna placca, placca in un vaso e placca in entrambi i vasi.

Dopo aggiustamento per età, sesso e area geografica, l’aumento del consumo di sale è stato collegato all’aumento graduale dell’aterosclerosi a livello di collo e cuore. Per ogni grammo di aumento dell’escrezione di sodio si evidenziava un peggioramento di placca carotidea, Cacs e stenosi coronarica rispettivamente del 3, 4 e 4%.

I risultati dello studio mostrano che più sale si consuma, maggiore è il carico di placche aterosclerotiche nelle arterie di cuore e collo. L’aumento della pressione arteriosa sembra essere un importante meccanismo alla base di questi risultati.

È molto interessante notare, però, che i risultati si sono rivelati sovrapponibili anche quando abbiamo ristretto le nostre analisi ai partecipanti con pressione arteriosa normale, inferiore a 140/90 mmHg o a quelli senza malattie cardiovascolari note.

Questo vuol dire che non sono solo i pazienti con ipertensione o malattie cardiache a dover controllare l’assunzione di sale.

Dunque, infine, le evidenze inducono il consiglio dell’Oms e di molte società scientifiche a ridurre al minimo il consumo di sale. Ci si può aiutare sia limitando l’uso del sale da cucina sia utilizzando un sale iposodico, contenente il 70-80% di cloruro di sodio e il 20-30% di cloruro di potassio: studi significativi hanno dimostrato che questo approccio è vantaggioso per la salute del cuore.