stipsi

Alcuni cibi potrebbero svolgere un ruolo chiave nella fisiopatologia e nel trattamento della stipsi cronica e questo non solo per il loro contenuto di fibre, ma anche per la presenza di altre sostanze, come polifenoli e sorbitolo, che agiscono sinergicamente e ne potenziano l’effetto benefico.

Uno studio clinico randomizzato ha confrontato gli effetti di prugne secche e psillio in pazienti con stipsi cronica.

Quaranta soggetti hanno ricevuto prugne secche (50g b.i.d., fibra = 6 g/die) o psillio (11g b.i.d., fibra = 6 g/die) per tre settimane ciascuno.

I movimenti peristaltici dei soggetti sono migliorati significativamente con le prugne secche rispetto allo psillio, probabilmente per la presenza nella prugna di sorbitolo (14,7 g/100 g) e polifenoli (184 mg/100 g), oltre alla fibra: il sorbitolo, infatti, agisce come un lassativo osmotico e trattiene l’acqua.

Inoltre, da attenzionare sono i kiwi, ben noti per le loro proprietà lassative, in quanto ricchi di vitamina C, fibre, potassio, vitamina E e folati e vari componenti bioattivi.

In uno studio che ha reclutato 42 soggetti over 60, il consumo giornaliero di kiwi è risultato associato a un aumento significativo della frequenza di defecazione, del volume e della morbidezza delle feci e della facilità di defecazione.

Gli autori di questo studio hanno, quindi, messo in risalto il ruolo chiave per la fibra alimentare nel kiwi, ma anche il potenziale ruolo dell’actinidina, una proteasi della cisteina con attività proteolitica che migliora la digestione delle proteine e diminuisce il tempo di transito gastrointestinale.

Molto importante per l’intestino è, inoltre, il ruolo dei semi di lino (Linum usitatissimum), ricchi in acido alfa-linolenico, acido linoleico, lignani, fibre e molti altri componenti bioattivi.

In un recente studio randomizzato controllato, sono stati arruolati 90 pazienti: 60 hanno assunto pasti arricchiti con farina di semi di lino (50 g/die) e 30 lattulosio (15 ml/die) per 4 settimane.

Infine, è emerso che i pazienti trattati con farina di semi di lino hanno riportato un notevole miglioramento della frequenza del movimento intestinale e della gravità del dolore addominale e una defecazione meno difficile rispetto a quelli che assumevano lattulosio.