I semi di lino, grazie all’elevato contenuto di acido alfa-linolenico, polifenoli (lignani) e fibre alimentari, sono considerati un alimento altamente funzionale.

Tra le principali proprietà dei semi di lino si deve ricordare che sono antinfiammatori e antiossidanti, riducono il rischio cardiovascolare, migliorano i livelli di zucchero e grassi nel sangue, abbassano la pressione arteriosa e riducono anche l’appetito, quindi, risultano utili in caso di sovrappeso.

Grazie a diversi studi pubblicati di recente, è stato messo in evidenza anche che l’integrazione di semi di lino ha notevoli effetti benefici in pazienti con diabete mellito di tipo 2.

I risultati di una recente metanalisi hanno evidenziato che, grazie all’integrazione dei semi di lino, la glicemia a digiuno si è notevolmente ridotta nei partecipanti con glicemia al basale ≥8,0 mmol/L o HbA1c al basale ≥7,0% e si è registrata una significativa diminuzione dell’emoglobina 1c (HbA1c) nei partecipanti con HbA1c al basale ≥7,0%.

Inoltre, la stessa metanalisi ha indicato che l’integrazione di semi di lino interi ha aumentato significativamente il colesterolo delle lipoproteine ​​ad alta densità (il cosiddetto colesterolo buono) e ridotto il colesterolo totale o il colesterolo delle lipoproteine ​​a bassa densità nei partecipanti con diabete.

Quest’anno, uno studio che mirava a indagare l’efficacia dei semi di lino o della sua integrazione di olio sui pazienti con sindrome dell’ovaio policistico, un disturbo endocrino caratterizzato da insulino-resistenza, ha dimostrato che l’integrazione di semi di lino ha il potenziale per migliorare i parametri metabolici, ormonali e antropometrici.

Infine, dunque, i semi di lino possono essere considerati un vero e proprio alimento funzionale, in quanto, diversi studi ne hanno messo in evidenza le molteplici proprietà benefiche di cui godono.